MONTENERO NELLA STORIA
Il territorio di Montenero fu abitato fin dall’antichità, come testimonia il ritrovamento nel 1882 di una necropoli etrusca, risalente al III-II secolo A.C., nella campagna di Monte Salario, contenendo vasi cinerari e urne con iscrizioni, oggi nel Museo Civico di La Spezia, che rimandano alla famiglia gentilizia dei Fulni.
Questi diffusero nel suo territorio le curtes, fondi rustici di notevoli dimensioni e importanza: rilevante la curtis di Mustia, ad 1,5 km da Montenero, attestata già in una pergamena che contiene un atto di vendita del 738, sotto il regno del re longobardo Liutprando, e successivamente in un atto di vendita del 796 sotto il regno di Carlo Magno e nel Diploma dell’anno 853 del re carolingio Ludovico II, che elenca tra i possessi dell’Abbazia di S. Salvatore “la curticellam de Mustia”.
Montenero compare per la prima volta nel 903, in un atto di vendita all’abate Petrone, come Casale Munteniru e poi come Castello chiamato Monte Niro nel 1015, in un accordo tra l’abate di S. Salvatore ed il conte Ildebrando IV Aldobrandeschi, Monte Nigro nel Diploma del 3 Aprile 1027 dell’imperatore della casa di Franconia Corrado II e Mons Niger in una lettera dell’abate Gerardo alla contessa Matilde di Canossa.
Montenero, fortificato probabilmente per mano o volontà dell’Abbazia di S. Salvatore e degli Aldobrandeschi, che ritenevano strategico per la Maremma quel colle a guardia della Val d’Orcia come difesa dalle incursioni dei Saraceni che spesso si spingevano all’interno, è il secondo castello documentato nel versante occidentale dell’Amiata, dopo Montelaterone e prima di Castel del Piano, Arcidosso, Seggiano e Montegiovi. Il castello fu a lungo conteso dall’Abbazia di S. Salvatore e dagli Aldobrandeschi: una disputa che vide in varie forme coinvolti gli imperatori Enrico III, Corrado II, Enrico IV, la contessa Matilde di Canossa e Federico I Barbarossa.
Montenero diviene ben presto un centro abitativo importante come feudo dei conti Tignosi di Tintinnano e successivamente rivendicato e conteso da numerosi “conti di Montenero”.
Sul finire del XIII secolo il comune di Siena, nella sua espansione verso la Maremma e l’Amiata, accampa diritti sulle terre e sul Castello di Montenero, con i Tolomei prima, i Monsignori, i Salimbeni e i Piccolomini poi.
Nel 1400 il paese passa sotto il dominio diretto della Repubblica di Siena, alla cui caduta, nel 1559, con la resa di Montalcino, passa sotto la corona medicea, seguendo le sorti della Toscana prima sotto i Medici e poi sotto i Lorena fino all’unità d’Italia.
Così il Gherardini, nella sua visita del 1676, descrive il paese, che sotto i Medici è in piena decadenza, e la fertilità della sua campagna: “Il paese è murato… una parte delle mura sono cascate… di dentro è quasi tutto rovinato. Quasi tutti i terreni intorno sono di varie case nobili senesi… specialmente della casa Piccolomini Bellanti che vi possiede una grossa fattoria. Tutt’intorno i terreni, in specie il poggio sopra cui è il paese, è tutto ben coltivato a poderi con molte case sparse per la campagna e in specie in buone pastura, vigne, oliveti belli, grossi e molto ben tenuti essendovi l’olio di ottima qualità.”
Intorno al 1850 ai Piccolomini Bellanti subentrano gli Avanzati. Prima Francesco, poi Flavio, Francesco e Guido riorganizzano la loro fattoria di 2500 ettari con oltre 60 poderi, finché la Riforma Agraria degli anni ’50, accompagnata dalle lotte dei contadini e dei braccianti, espropria il latifondo ridistribuendo in proprietà ai lavoratori della terra e definendo così il volto dell’odierno appoderamento della campagna di Montenero.
MONTENERO OGGI
Montenero d’Orcia è un antico borgo posto su un imponente sperone roccioso emerso dal mare milioni di anni fa, caratterizzato da gradoni naturali e da terrazzamenti, posto al centro di un ampio territorio collinare con un diametro di circa 15 km.
Generalmente conosciuto come semplicemente “Montenero”, da sempre i suoi abitanti lo chiamano Montenero d’Orcia, a significare la sua posizione geograficamente dominante sulla parte finale della valle del fiume Orcia, con le caratteristiche dolci ondulazioni di argille.
Montenero d’Orcia, frazione del Comune di Castel del Piano, si trova nella Toscana meridionale, in provincia di Grosseto, al confine con la provincia di Siena, in particolare con il Comune di Montalcino, e rappresenta la confluenza e l’amalgama fra tre comprensori paesaggisticamente interessanti della Toscana del sud: la Val d’Orcia, la Maremma ed il Monte Amiata.
Il territorio è punteggiato da abitazioni rurali, ognuna delle quali è circondata da campi generosi che sono sapientemente coltivati da una nuova generazione di agricoltori che hanno saputo coniugare il rispetto per la terra, tramandato dai vecchi contadini, con gli strumenti e le conoscenze fornite dalle moderne tecnologie. Il risultato di questo connubio tra l’uomo e la terra si può toccare con mano a Montenero d’Orcia, dove la qualità è un imperativo. Vino (D.O.C. Montecucco), olio (I.G.P.), cereali e prodotti zootecnici usciti da questa terra hanno spesso ottenuto riconoscimenti tecnici di altissimo livello, che si sono concretizzati in riscontri entusiastici del mercato nazionale ed internazionale.
La ricettività turistica è garantita da numerosi e moderni agriturismi sparsi per la campagna; non sono presenti grosse strutture alberghiere proprio per mantenere la sobria connotazione agreste del luogo.
Montenero d’Orcia rappresenta un ideale punto di partenza per chi volesse abbinare ad una vacanza riposante nel cuore della campagna, escursioni su un territorio ricchissimo dei più svariati interessi. In meno di un’ora d’auto sono raggiungibili tutta la costa tirrenica maremmana, le città d’arte di Siena, Montepulciano, Pienza, Massa Marittima, Pitigliano, il Parco Nazionale della Maremma, le terme di Saturnia, le necropoli etrusche di Sovana e Vetulonia.
In meno di mezz’ora si possono raggiungere la vetta del Monte Amiata con le sue piste da sci per l’inverno e le freschissime faggete per l’estate, il Parco Faunistico del Monte Labro, le terme di Petriolo, Bagni San Filippo e Bagno Vignoni, le rovine della città etrusca di Roselle.
Il territorio di Montenero d’Orcia è definito da fiumi e torrenti e da ampie zone boschive che fanno la gioia degli appassionati di pesca sportiva e di caccia.
Abbazie, Pievi, fortezze e castelli di epoca medievale accuratamente mantenuti caratterizzano il territorio circostante, a testimonianza dell’interesse che questi luoghi suscitavano anche in epoche lontane nel tempo e che oggi sono utilizzati per musei, strutture ricettive o prestigiose residenze.
Su tutto emerge la semplicità, la bonomia e la tranquillità di una popolazione laboriosa abituata a vivere ancora con i ritmi dettati dalle stagioni.